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Farti apparire tu, come nessun altro

Ecco il mio obiettivo. Un obiettivo che non ha nulla a che vedere né con il primeggiare, né con il diversificarsi forzatamente rispetto agli altri. Ha invece a che fare con l’apparire allineati alle proprie caratteristiche e ai propri valori, in modo che ci sia coerenza tra noi e la nostra immagine.
Ha quindi caratteristiche ben precise:

  • nasce dall’esigenza di rispondere al bisogno di avere maggior sicurezza e soddisfazione di sé nella sfera privata e una migliore riuscita in quella professionale, nonché al bisogno di vedersi in linea a come si è e a ciò che si vuole comunicare con la propria immagine;
  • trova applicazione nell’appagamento di queste necessità, che rispondono a determinate e più specifiche caratteristiche individuali;
  • si sviluppa con la determinazione dell’obiettivo d’immagine, e da lì con la determinazione dei colori più valorizzanti, le forme di capi e accessori più adatti alla morfologia, per arrivare alla definizione dello stile personale;
  • si concretizza nel rendere la persona autonoma nella gestione del proprio capitale d’immagine.
    Ogni giorno tutti noi ci vestiamo. Ma eseguire questo gesto quotidiano con consapevolezza, facilità e sicurezza, consci del come e del perché lo facciamo, ha un enorme vantaggio: porta a sentirsi appagati e soddisfatti, sia in ambito privato che in quello pubblico/lavorativo.

Potrei elencarvi cosa faccio, ma al contrario ho deciso di scrivere cosa NON faccio per arrivare a creare un’immagine su misura del/la cliente, anche perché credo che dirvi quello che io evito di fare può aiutarvi a capire meglio il mio modo di lavorare.

Cosa non faccio:

  • Prima di tutto, non parlo di adozione della “moda” come tendenza irrinunciabile del momento.
    Piuttosto, parlo di stile personale e di abbigliamento. Ovviamente, se la moda è parte di te, allora sarà probabilmente parte del tuo stile e del tuo abbigliamento; viceversa non sarà così.
  • Un’altra pratica che evito di seguire è quella di imporre un cliché; piuttosto suggerisco soluzioni personalizzate che rispondono alle esigenze della persona nel proprio contesto.
    Altra cosa: non utilizzo mai espressioni come “si fa” o “non si fa”, “è giusto” o “è sbagliato”.
    Come mi è stato insegnato: “dipende”. Da cosa? Fondamentalmente…dipende da TE!
    Eccezion fatta, soprattutto riguardo gli uomini, se cercate suggerimenti per quelle occasioni in cui il dress code è imposto. Anche se, anche in questo caso, la ricerca della valorizzazione e il dettaglio personale possono fare la differenza.
  • Non parlo tramite taglie, che si differenziano spesso tra una marca e l’altra, ma parlo di tagli e vestibilità. Cioè di quelle forme e modelli che potrebbero valorizzare maggiormente la tua figura, di come abbinarli e adattarli allo stile desiderato;
  • Non butto via tutte le cose che hai nel guardaroba. Insieme provvederemo eventualmente a riorganizzarlo e renderlo più funzionale a te, creando abbinamenti con le cose che già possiedi ed eventualmente scrivendo una piccola lista di capi o accessori che andrebbero ad implementarlo, sempre in ottica del miglioramento della percezione di benessere data dalla padronanza della propria immagine;
  • Non ti sconvolgo il look in modo repentino e temporaneo. Ti preparo per gestire in modo autonomo e consapevole le tue scelte di immagine così da esprimere esternamente le tue migliori caratteristiche personali, in tutte le occasioni e ambiti. Il mio lavoro ha perciò tempi medio-lunghi proprio perché il fine ultimo è un’autonomia che porti soddisfazione duratura e non solo momentanea e dipendente
  • Non considero i miei metodi di analisi e i miei strumenti come migliori rispetto ad altri.

 

Ad esempio, per la sola analisi del colore (spesso definita “analisi armocromatica” o simile), vale a dire quello studio attraverso cui si vanno a definire i colori che maggiormente valorizzano il nostro volto, esistono svariati metodi: a 4, 12, 16, … stagioni e oltre. Ogni metodo differisce dall’altro e spesso anche all’interno dello stesso metodo si possono trovare delle modalità di approccio diverso.
Lo stesso vale per lo studio della morfologia, dello stile, e per le restanti analisi.
Insomma, tutti i metodi sono egualmente validi, “ad ognuno il suo”!
– (di conseguenza) Non metto i miei metodi a paragone con altri. A ogni incontro vi racconto in cosa consiste il mio strumento e come si caratterizza, e non in cosa differisce dagli altri.

Perché non ne ho necessità? Perché non sono io il centro della consulenza bensì il/la cliente e il suo cambiamento, il benessere e la ritrovata sicurezza che si accompagna alla nuova consapevolezza di sé attraverso un’immagine positiva, coerente, allineata alla propria identità e gestibile in autonomia. Le classificazioni, i diversi metodi e strumenti sono funzionali se arrivano a quello scopo. A farti sentire tu, come nessun altro.
Per concludere, ciascun professionista è anche e prima di tutto un individuo, come tale ha caratteristiche personali ed esperienziali distinte. Quindi, il mio modo di lavorare è unico, così come lo è quello di tutti i/le colleghi/e.